La spollonatrice: un supporto nel controllo delle infestanti e dell’inerbito
Le operazioni di controllo delle infestanti comprendono una serie di tecniche che hanno un impatto ambientale diverso tra loro.
Il diserbo meccanico e biologico, la spollonatura, il costante taglio dell’erba, costituiscono tecniche di gestione del suolo e delle infestanti più ecologiche: valide alternative all’uso dei diserbanti chimici e al controllo chimico delle coltivazioni.
Queste lavorazioni a minore impatto ambientale presuppongono interventi per la gestione delle infestanti e dell’inerbito necessarie per lasciare il terreno in ordine ed evitare che le erbe spontanee diventino predominanti e crescano senza controllo.
Per effettuare questi interventi sono previsti una serie di macchinari fondamentali per chi fa agricoltura biologica ma utili per tutti gli agricoltori.
Le operazioni di controllo meccanico dell'erba prevedono la trinciatura, effettuata durante il periodo di ripresa vegetativa e ripetuta occasionalmente secondo specifiche necessità, utile per liberare il terreno dalle erbe spontanee, dalle infestanti e per sminuzzare i residui di potatura.
Per quelle operazioni di diserbo che effettuano anche una lavorazione del terreno possiamo utilizzare una fresa che elimina le erbe infestanti dai campi e riduce le dimensioni delle zolle, affinando il terreno.
Mentre, per i vigneti, l’utilizzo di un macchinario interceppi permette di effettuare una serie di operazioni di controllo meccanico che rispettano i temi della sostenibilità e della tutela dell’ambiente.
Il controllo meccanico, inoltre, viene usato anche come lavorazione interfilare finale a supporto della tecnica del sovescio, un’antica pratica che negli ultimi anni è stata riscoperta.
Il sovescio è una tecnica che rientra tra pratiche dell’agricoltura biologica. Consiste nella semina e la coltivazione di una serie di piante soprattutto della famiglia delle leguminose, con lo scopo di nutrire e migliorare la struttura del terreno in modo naturale e senza l’uso di sostanze chimiche.
In più ha il beneficio di limitare i fenomeni di erosione del terreno, di migliorarne la struttura fisica e di creare un habitat più sano per le colture.
Le operazioni di trinciatura e di fresatura servono quindi a interrare il sovescio per incorporare nel terreno le sostanze organiche che, decomponendosi, migliorando la fertilità e la struttura del suolo.
Ma per favorire la produttività delle viti e degli alberi da frutto è importante associare alle operazioni di diserbo la pratica della spollonatura. Un’operazione che consiste nell’eliminazione dei tralci infruttiferi, chiamati polloni – o anche succhioni –, che crescono sul fusto e sulla base della pianta e sottraggono parte delle sostanze nutritive ai germogli produttivi della stessa.
La spollonatura è un’operazione che può essere effettuata manualmente, chimicamente o meccanicamente.
Per quest’ultima esistono le spollonatrici, macchinari agricoli per vigneti e frutteti il cui compito è appunto quello di sopprimere i polloni dal fusto. Ma che risultano utili anche per contenere le erbe infestanti nel sottofila.
La spollonatrice in vigneto
La spollonatura rientra tra le operazioni di potatura verde del vigneto e rappresenta un intervento essenziale per la gestione del vitigno.
Infatti, lasciare che i polloni crescano in maniera incontrollata ha effetti negativi che non si limitano alla dispersione di buona parte degli elementi nutritivi della pianta. Ma rappresentano anche un potenziale problema sanitario, in quanto i polloni che entrano a contatto con il terreno possono favorire l’insorgenza di malattie quali la peronospora e il marciume nero della vite.
L’uso di una spollonatrice permette di meccanicizzare le operazioni di spollonatura per massimizzare le potenzialità produttive delle piante e facilitare le successive pratiche colturali. Inoltre, mantiene puliti e in ordine i filari del vigneto in modo rapido ed efficiente.
Grazie all’azione dei flagelli montati sul rotore, la spollonatrice asporta i giovani germogli alla base delle viti, mediante lo strappo fisico dei polloni che avviene senza rovinare il ceppo delle piante.
Infatti, con la loro rotazione, i flagelli eliminano i polloni dalle viti. Ma lavorano anche sulle erbe spontanee e sulle infestanti che crescono sulla fila e attorno ai ceppi, agendo come una sorta di decespugliatore.
In questo modo i nutrienti assorbiti dalla pianta vanno direttamente verso i tralci fruttiferi. E le stesse viti avranno meno competizione per assorbire acqua e nutrimento dal suolo. Cosicché la vite può concentrare le proprie risorse con benefici diretti sulla qualità e la quantità dei frutti.
La spollonatura meccanica si sostituisce sia alla spollonatura che al diserbo chimico, mantenendo le piante e il terreno pulito e in ordine ed evitando di ricorrere ad altri prodotti e trattamenti. Ma è un’operazione che ha bisogno di alcune precauzioni.
È una lavorazione che va eseguita al momento giusto, cioè quando i polloni si trovano ancora in “fase vitrea” e non sono ancora completamente lignificati e si staccano facilmente. L’operazione, in generale, va svolta nell’ordine di 1-3 volte tra la primavera e l’estate su polloni che non superano i 20-25 cm di lunghezza.
In questo modo la spollonatrice non avrà bisogno di frustare la vite violentemente per staccare i polloni e non ci saranno danni per la pianta. Ad ogni modo, per evitare scortecciamenti è conveniente usare flagelli morbidi e operare a bassi regimi di rotazione.
Inoltre, è un’operazione delicata soprattutto per le viti più giovani; infatti è consigliato eseguire la spollonatura meccanica su piante lignificate, per cui non è adottabile su impianti ad esempio di barbatelle di vite entro i 3 anni.
Un consiglio per ottimizzare le operazioni: non lavorare su un terreno troppo secco, dal momento che il movimento dei flagelli potrebbe causare il lancio di sassi e detriti che potrebbero danneggiare i fusti delle piante.
Spollonatrice interfilare
Un grande vantaggio delle spollonatrici Rinieri è data dal fatto che possono essere utilizzate in combinazione con altri macchinari che compiono le operazioni di diserbo meccanico, taglio dell’erba, trinciatura di residui vegetali e gestione del terreno interfilare. Contribuendo alla riduzione del numero di interventi.
Inoltre, è possibile scegliere tra flagelli di vario spessore e durezza e con differenti proprietà meccaniche in modo da non danneggiare le nostre viti.
Le spollonatrici Rinieri vengono montate, ad esempio, sul porta attrezzi Bio-Dynamic, un macchinario interceppo per la lavorazione biologica del terreno interfilare che può portare differenti testate adattandosi a una serie di esigenze: dalle attività di diserbo meccanico e lavorazione del suolo, alla spollonatura meccanica del fusto della pianta, al taglio dell’erba e al controllo delle infestanti.
Al robusto telaio possono essere montati tre tipi di spollonatrici:
- Spollonatrice SRV, per eliminare i getti che si formano sul fusto delle piante e le erbe infestanti, la testata misura 60cm e sono disponibili 3 tipi di flagelli su albero in alluminio con attacco rapido: morbidi per le piante giovani, di nylon come i classici dei decespugliatori, per le piante più adulte e le erbe infestanti, di bandella per le erbe più sviluppate;
- Spollonatrice compatta SRC, ideale nei vigneti o frutteti con irrigazione sospesa ad un minimo di 50cm, disponibili le testate da 40 cm o da 60 cm con 3 tipologie di flagelli su albero in alluminio con attacco rapido: morbidi per le piante giovani, di nylon come i classici dei decespugliatori, per le piante più adulte e le erbe infestanti, di bandella per le erbe più sviluppate;
- Spollonatrice a fili lunghi SRL, la nuova testata ideale per eliminare l’erba principalmente nei frutteti, misura 80cm, con fili in nylon estraibili manualmente con rapidità, adatta a lavorare anche in presenza di “rampe” con l’aggiunta di un martinetto per l’inclinazione.
Inoltre, all’Interceppo Bio-Dynamic può essere aggiunto come optional il rullo posteriore che facilita ulteriormente nel lavoro di gestione, in quanto è stato progettato per il taglio dell’erba nel centro del filare, ma anche per ultimare le operazioni legate alla tecnica del sovescio.
Inoltre le testate spollonatrici possono essere abbinate anche ad altri macchinari e telai Rinieri.
Le spollonatrici SRV applicate ai trinciatutto, sia singola che doppia – così da fare in un solo passaggio il taglio dell’erba nel filare e nel sottofila –, è applicabile ai modelli di trinciatutto TRU (il classico da vigneto), TRL e TRP.
Le spollonatrici SRV applicate alle nostre cimatrici: sempre disponibili in 3 tipologie di alberi con flagelli in gomma, in nylon o con bandelle su telaio in alluminio con attacco rapido e rientro a molla:
- SRV E2: spollonatrice doppia su telaio Eco-2
- SRV V2: spollonatrice doppia su telaio Vision-2
- SRV T1: spollonatrice singola scavallante su telaio Tower-1 Plus
Una corretta gestione del vigneto passa oltre che dal controllo delle infestanti anche da operazioni di potatura verde, come la spollonatura.
Usando la spollonatrice insieme a macchinari che eseguono una lavorazione di tipo meccanica possiamo evitare il controllo chimico delle coltivazioni e quindi adottare un metodo efficiente e rispettoso dell’ambiente e della biodiversità.
Con i macchinari Rinieri puoi rendere più semplici queste operazioni, montando e combinando gli utensili in modo da svolgere più lavorazioni contemporaneamente e coniugare l’efficienza produttiva col minimo impatto ambientale.